Quanti calciatori
gay professionisti italiani conoscete?
La domanda è
provocatoria, la risposta è scontata, ma apre un panorama
inesplorato.
In serie A NON ci sono calciatori espressamente dichiarati.
I diritti LGBT+ NON scendono in campo. Almeno NON in questo periodo storico e NON in Italia.
Coming out? Fine della carriera professionale
Sul tema
discriminazioni in campo sportivo si è espresso Luciano
Ragusa, presidente
dell’associazione LGBT Il Guado
di Milano:
«Il calcio è uno sport virile dove la fisicità conta moltissimo.
Cosa accadrebbe se un calciatore professionista dovesse fare coming out?
Sarebbe la fine della sua carriera da professionCV ista.
Nello sport professionistico, e in particolare nel calcio, girano troppi soldi.
Vi pare possibile che qualcuno, magari un giocatore di una grande squadra che si è già costruito un nome, decida di perdere tutto rivelando al mondo le sue tendenze omosessuali? Meglio tacere e andare avanti senza problemi».
questa la dichiarazione rilasciata all’Osservatorio Diritti.
Come finì il primo calciatore gay dichiarato
Fu trent’anni fa: era il 1990.
Di coraggio ne aveva a dismisura, ma la mentalità generale era ancora troppo arretrata.
Il calciatore, di nazionalità inglese, era Justin Fashanu.
Decise di
dichiarare le proprie preferenze sessuali e fu terribile.
Nessun sostegno da nessun fronte: suo fratello lo rinnegò, la comunità nera addirittura ritenne la sua dichiarazione «un danno di immagine imperdonabile».
L’atmosfera omofoba che avvolgeva il mondo calcistico lo soffocò: fu accusato ingiustamente di stupro di un ragazzo, senza alcuna prova a suo carico.
Il peso delle
accuse, mosse per reprimerlo, fu troppo pesante e si tolse la vita a
Londra, dopo 8 anni dal comig out.
Una promessa del calcio spezzata a soli 37 anni.
Il supporto di atleti e scrittori
Il 2 maggio 2019 è uscito in commercio il libro di Fabio Canino:
“Le parole che mancano al cuore”.
L’incipit è inequivocabile, parla di un mondo privato che DEVE essere tenuto tale:
Per Matteo l’amore è fatto solo di incontri segreti, ragazzi che poi spariscono nel buio da cui sono arrivati. D’altronde, Matteo è un calciatore di serie A, e “i calciatori di serie A gay non esistono”: lo dicono gli stadi, lo dice la stampa, lo dicono a volte persino certi allenatori. Poi, però, con l’inizio del nuovo anno, ecco arrivare Thiago.
Una conoscenza improvvisa, che
sconfina presto oltre l’ambiente che li circonda e soprattutto oltre
le loro resistenze interiori.
Alla presentazione del libro l’ospite d’onore è stato Marco Tardelli, ex calciatore juventino, campione del mondo Spagna 1982, di fama internazionale.
Le sue
parole aprono un varco alla luce e ci fanno pensare che, forse, prima
o poi, anche la serie A potrà scoprire l’amore in campo:
«Spero, nel tempo, che qualche calciatore possa dichiararsi.
Ma qui, in Italia, è molto difficile.
Spero possa diventare la normalità, che fa paura in quanto tale. Tutto sta nel dirlo, quando qualcuno farà coming out non accadrà niente di sconvolgente»Marco Tardelli