Il feticismo è una forma di perversione per cui si prova desiderio sessuale quando si entra in contatto con una parte del corpo o un oggetto specifico, che diventa un “oggetto di culto” essenziale per l’eccitazione e il piacere sessuale.
Considerato un tempo come una “deviazione” malsana, oggi un certo grado di feticismo rientra nell’ambito della sessualità normale. Per molte coppie infatti, la perversione feticista rappresenta soltanto un modo per realizzare in libertà le proprie fantasie sessuali. Diventa qualcosa di patologico solo quando il feticcio arriva a sostituirsi completamente al coito.
Gli oggetti feticisti più comuni e diffusi sono:
– stoffe come il pizzo o capi di abbigliamento come scarpe, minigonne, guanti, calze o biancheria intima (perizoma, giarrettiera, reggiseno);
– parti del corpo: seno, glutei, piedi, mani;
– caratteristiche fisiche: capelli, dimensioni fisiche;
– fluidi o secrezioni biologiche: saliva, urina, sperma.
Oppure il feticcio può essere rappresentato anche da situazioni specifiche come donne incinte, differenze di età tra i partner, orientamenti sessuali diversi.
Le pratiche feticistiche possono essere raggruppabili in base al canale sensoriale coinvolto: alcuni si eccitano principalmente guardando, altri annusando, altri toccando, leccando o succhiando l’oggetto feticistico durante un rapporto sessuale o mentre si masturbano.
I feticisti spesso collezionano gli oggetti che creano loro piacere e alcuni arrivano addirittura a scegliere il proprio lavoro anche in funzione del loro oggetto del desiderio (come ad esempio fare il commesso in un negozio di scarpe da donna).
Oggi esistono riviste specializzate, blog, forum e siti internet che permettono di mettere in contatto gli appassionati e appositi locali organizzano spesso degli eventi a tema a cui partecipare o assistere.
Fonte: https://bit.ly/2jKINec